GIORGIO FERSINI LA LUCE , IL COLORE

giorgio fersini la luce improvvisamente fu il colore

ANTONIO CARBE’ – (Gallerista) – Milano

E improvvisamente fu il colore: splendente, magico.

La pittura di Giorgio Fersini è gioia, ma anche amore. Quel sentimento che esplodeal primo sorgere del sole sulla terra amata.

La pittura di questo artista salentino si può ricondurre agli storici esempi di tanti artisti pugliesi che hanno amato la loro terra, ma il ‘creare’ di Fersini unisce la lezione ‘antica’ con la modernità di intendere l’arte. Vi è qualcosa di ‘nuovo’ nel suo linguaggio che, a partire dalla padronanza del cromatismo e dal “taglio” del paesaggio che lo rende moderno.
Infatti il pericolo per un giovane artista è quello di adagiarsi su lezioni precedenti. Fersini lo evita con padronanza del suo mestiere. Un aiuto alla sua ricerca pittorica gli viene anche dallo splendido paesaggio che lo circonda e gli permette di immergersi nel bello infinito della natura.

Fersini è nato a Tricase , in provincia di Lecce, una terra che vibra di interessi artistici, ricordiamo la splendida Lecce. Per chi ama dedicarsi a trasmettere le emozioni che provoca un paesaggio come quello del Salento, la pittura di Giorgio Fersini è stata la più interessante scoperta artistica di questi ultimi anni. Per questo artista si potrebbero fare anche accostamenti con i grandi impressionisti, però nelle sue opere, come ho accennato, è la matrice italiana che più convince (forse possiamo citare Ciardo).

Certo con più libertà creativa e un più libero approccio con la natura; la necessità di dare spessore psicologico all’opera, il saper creare un intimismo lirico.
Nella sua opera vi è libertà creativa, un nuovo modo di impaginare il paesaggio e anche di interpretarlo, vorrei citare un’opera indicativa, “Paesaggio in movimento”, che , non soltanto fa riconoscere in Fersini un artista maturo, ma fa presupporre una grande possibilità di evoluzione della sua ricerca.
In questa evoluzione concorrono gli interessi culturali che l’autore coltiva, in particolare la grafica ed il fumetto d’autore, ricerche che lo inducono ad un’analisi attenta del disegno e delle sue possibilità d’interpretazione della figurazione.

Infine, nella sua produzione artistica, ci sono i ritratti, in questa ricerca figurale Fersini ci offre una galleria di personaggi femminili che ricordano le grandi figure ieraticamente scolpite nella letteratura dei grandi scrittori meridionali. A me ricordano le donne di Carlo Levi, grande scrittore e pittore, forse un po’ dimenticato.

Voglio citare una bella testimonianza dell’artista: “Ogni giorno coltivo il mio rapporto con l’arte nella speranza che qualcosa rimanga a testimonianza della mia sfida con il grigio”.

 

Pubblicato su Leadership Medica – Mensile di scienza medica e attualità

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